La prostata: la famosa ghiandola maschile e le sue funzioni principali
La prostata: la famosa ghiandola maschile e le sue funzioni principali
La ghiandola prostatica è una parte importante dell'apparato genitale maschile. La sua funzione è quella di produttore di liquido prostatico, ma non solo. Quest'ultimo è necessario per poter nutrire e “far muovere” gli spermatozoi. Si tratta comunque di una ghiandola che cambia da mammifero a mammifero, e nel caso dell'uomo sembra essere delle grandezze di una castagna. In genere è conosciuta per l'esame che tutti gli uomini, verso la mezza età, devono fare: farsi controllare passando un dito per il retto. Un test simile è praticato ovunque perché è possibile toccare la ghiandola, collocata a circa cinque centimetri anteriormente all'ano e al retto.
Cosa bisogna sapere sulla ghiandola
In sostanza è una ghiandola formata da fibre muscolari a forma piramidale, con una base che si rivolge verso l'alto e la punta che indica il basso. Ha un diametro di quattro centimetri ed è lunga quasi tre, ma le dimensioni cambiano in caso di iperplasia benigna. Questo è quello che bisogna, invece, sapere sulle sue funzioni:
- Come già detto, la ghiandola è importante per l'uomo perché produce un liquido, che servirà poi agli spermatozoi per poter sopravvivere. Il liquido seminare è costituito da zuccheri (come il fruttosio), enzimi e diversi composti, ma buona parte di questo liquido proviene dalla prostata e, tutto il materiale elencato, è necessario a nutrire gli spermatozoi. Hanno però un ruolo diverso i composti (alcalini e basici) che servono a difendere gli spermatozoi dalle secrezioni vaginali.
- La ghiandola prostatica contiene al suo interno dei dotti che permettono di far passare lo sperma. Questo accade durante l'orgasmo, così che la prostata, contraendosi, permette di spingere il liquido seminale e fargli attraversa l'uretra.
- Inoltre, la ghiandola possiede anche una funzione urinaria, poiché non è da ignorare l'importante relazione che esistono tra prostata e vescica, collegate dall'uretra. È dunque ovvio, per un fatto di collegamenti, che il buon funzionamento di questa influenza anche l'altra e viceversa.
Quali patologie possono colpire la prostata
Prima di tutto bisogna sapere che, man mano che aumenta l'età, aumentano le dimensioni della prostata.
La prima di tutte le malattie è stata già accennata ed è l'Iperplasia prostatica benigna (Indicata con le iniziali in inglese “BPH”). L'ingrossamento della ghiandola si manifesta, infatti, negli uomini che superano la mezza età (dai cinquant'anni in poi, con certezza). I sintomi di questo problema sono per lo più dolori mentre si urina e una costante necessità di andare al bagno (anche di notte). Questa patologia si cura con farmaci detti “Alfa bloccanti” (che rilassano la muscolatura della prostata) e “Alfa reduttasi” (usati per abbassare il testosterone, dando alla ghiandola capacità di contrarsi, facilitando il flusso urinario. Un'ulteriore soluzione è l'operazione chirurgica.
Esiste anche la prostatite (ne esistono diversi tipi), un'infiammazione della zona interessata che può essere causata da: batteri, traumi, danni ai nervi del tratto urinario e altri germi infettivi. Si riconosce dal dolore o bruciore durante la minzione, la sensazione di non riuscire mai a svuotare la vescica, un costante stimolo alla minzione (anche di notte), urine dallo strano colore ed odore (spesso con macchie di sangue), dolori al basso ventre e durante l'eiaculazione. Quello che si può fare, prima e dopo aver consultato un medico per le terapie, è quello di evitare bevande che possano irritare la vescica, come alcolici, caffeina o anche cibi speziati, assumendo invece liquidi per urinare spesso ed eliminare i batteri, ma la cosa migliore da fare è consultare il medico.
Il peggiore dei mali che può capitare è il cancro, ma se scoperto in fase precoce è possibile curarlo da subito (un motivo in più per fare controlli regolari dopo i cinquant'anni). I sintomi per cui vale la pena preoccuparsi sono tanti, poiché il cancro alla prostata causa: stimolo frequente di urinare (qualsiasi momento della giornata), dunque anche gravi effetti di incontinenza, getto d'urina debole, disfunzione erettile, dolore durante l'urinazione, dolore durante l'eiaculazione, sangue sia nello sperma sia nelle urine e costanti dolori in alcune zone del corpo (molto comuni sono quelli alla zona bassa della schiena e al basso ventre).
Il controllo da fare si chiama PSA (Antigene prostatico specifico), ma ne esistono altre tipologie, che servono a valutare le informazioni attraverso esami del sangue e la presenza di sostanze nelle urine. Il più famoso, tuttavia, è quello rettale attraverso l'esplorazione fatta con un dito, dove il medico andrà a massaggiare con un dito protetto da un guano la ghiandola. Si possono fare anche ecografie e biopsie per avere ulteriori accertamenti.
Non c'è altro da dire su questa ghiandola, se non che specialmente in una coppia, la salute del singolo deve essere interesse anche del partner, poiché i problemi alla prostata possono andare ad infastidire, come già letto e spiegato, la vita quotidiana. Dai problemi alla prostata possono derivare anche piccole questioni e gravi patologie, per cui il controllo costante deve essere interesse di tutti gli uomini.